Come in un Van Gogh

Una piccola fuga in Camargue: bastano pochi giorni alla ricerca del sentiero meno battuto -e ce ne sono tanti, tantissimi, che si possono trovare  anche solo perdendosi, un po’ a caso, senza una mappa precisa- per riappropriarsi di una dimensione di tranquillità e pace interiore che va di pari passo con la vastità dei panorami naturali in cui ci si trova immersi. Paesaggi che conciliano una natura ancora spesso incontaminata con tracce d’arte lasciate da chi in questa natura ha trovato non solo ispirazione ma anche la possibilità di convertire in immagine le proprie inquietudini interiori.

Tra Arles e la costa meridionale, lungo tutto la vastissima foce del Rodano, si snoda una molteplicità inesauribile di sentieri che dai rossicci ed evocativi campi di grano conducono a un mare tanto vasto quanto gentile, che si fa strada tra le paludi e le insenature costellate di cavalli, aironi e fenicotteri.

C’è pace, in queste terre; si possono percorrere chilometri in spazi riempiti solo da un’armonia di fauna e flora sempre mutevole e suggestiva. Si spazia con gli occhi e con l’immaginazione, accarezzati da un’aria fresca e limpida. Ci si perde in un riflesso, si rincorrono giochi di luci e sfumature avvolgenti, si svela dinnanzi a noi tutta la bellezza più pura, senza orpelli ma maestosa nella sua semplicità accogliente.

E ci si fa strada, sempre di più, come in un quadro, avvolti nella sensazione chiara e distinta dell’attimo in cui ci si comincia ad avventurare in quel quadro, senza però la certezza di come e fino a dove questo disegno ci condurrà.

Un quadro che racchiude in sé segni tangibili di chi, ben prima di noi, ha saputo inoltrarsi con grazia e intensità generose nell’immensità di questa natura perfetta e generosa a sua volta. Drammatica e soave, in un paesaggio emotivo che varia con la velocità e la leggerezza dell’alzarsi in volo di un fenicottero rosa.

2 risposte a “Come in un Van Gogh

Lascia un commento